Ragazze e ragazzi ossessionati dal peso oppure dalla necessità di mangiare sano al punto di condizionare la loro esistenza; adolescenti che fanno della palestra e del corpo scolpito una ragione di vita e che poi la vita invece la mettono a rischio. Giovani, ma non solo giovani, che alternano momenti di astinenza dal cibo con attacchi di fame compulsiva ed abbuffate incredibili che li gettano subito dopo nella depressione. Tutti disturbi molto diffusi caratterizzati tutti da un solo elemento comune: il cibo. E così nascono difficoltà in tutto ciò che circonda l’esistenza di queste persone: le relazioni familiari, i rapporti con gli amici o i colleghi, con il mondo in genere.

Erano in tanti i professionisti che il 15 marzo a Campobasso hanno affrontato il tema dei DAN, i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, cui l’OMCeO ha dedicato particolare attenzione nel corso degli ultimi anni. Nella sede dell’Ordine degli psicologi si sono confrontati sul tema psichiatri, psicologi, una nutrizionista ed altre figure interessate al problema. Con loro la referente della Commissione Pari opportunità Antonella Giordano, motore delle diverse iniziative realizzate dall’Ordine sul tema.

Il lavoro continua ma deve basarsi sempre più sulla collaborazione tra professionisti di formazione e competenza diverse, auspicando che i fondi destinati ai trattamenti permettano di fornire sempre maggiore sostegno alle ragazze e ai ragazzi che cadono in questa trappola a volte mortale che è il vortice dei disturbi alimentari.

Condividi