SS ApostoliPiazza SS.Apostoli è una delle più belle piazze di Roma. Vederla nel sabato pomeriggio,28 novembre, piena di medici e di odontoiatri è qualcosa di indimenticabile. Nella piazza tanti Presidenti di Ordine, tanti Presidenti delle CAO, tantissimi medici e odontoiatri provenienti da ogni parte d’Italia. Presenti tutte le sigle sindacali mediche. Era dal 27 ottobre 2011 che non si vedeva una cosa così. Allora fu un corteo da piazza della Repubblica al Colosseo.

Quest’anno si è scelta la manifestazione stanziale, con un palco in cui si sono alternati diversi interlocutori che hanno portato le proprie testimonianze.

La Presidente FNOMCeO Roberta Chersevani, nell’aprire e concludere la manifestazione ha sottolineato soprattutto un concetto: “E’ scesa in piazza la dignità della professione”. E quindi ha ripercorso le tappe che hanno portato i medici a questo punto della protesta e ha ricordato i punti salienti della piattaforma che è alla base della mobilitazione (è consultabile sul portale). Chersevani ha poi ribadito: “Vogliamo essere interlocutori istituzionali del Governo e del Parlamento. Tutti devono capire che i medici sono un valore civile e sociale del Paese”.

Dal canto suo, il Presidente nazionale CAO Giuseppe Renzo ha rincarato la dose parlando del disagio e dei perché della protesta del mondo medico e odontoiatrico. “Basta. Non vogliamo più la Sanità a pezzi, con 21 sistemi sanitari diversi. Governo e Parlamento devono rispondere, altrimenti la protesta andrà avanti. Non ci fermeremo”.

La manifestazione non poteva che essere così, sulle posizioni enunciate proprio dalla FNOMCeO tre giorni fa in una conferenza stampa. Posizioni sulle quali si è registrata una convergenza straordinaria da parte di tutti i medici e gli odontoiatri che hanno a cuore il Servizio Sanitario Nazionale e si oppongono ai ripetuti tentativi di smantellamento, che significano, in sostanza, una riduzione del welfare, che rischia di diventare sempre più minimale. La convinzione profonda di medici e odontoiatri è che se si continua sulla strada di colpire il servizio sanitario pubblico vuol dire che si è in presenza di una linea regressiva da parte del Governo, di una controriforma della Sanità.

Dalle testimonianze di molti medici è emerso che non c’è un settore di attività che non abbia problemi e disagi: i medici di famiglia, le guardie mediche, gli ospedalieri, gli specialisti, gli anestesisti delle aree critiche, i giovani medici alle prese con percorsi formativi lunghi e difficili e con la persistente difficoltà di trovare occupazione. Se poi si aggiunge la denuncia di Renzo sulle difficoltà degli odontoiatri, allora il panorama è completo: si arranca nel giorno per giorno, ci si deve districare tra norme a volte incontrasto tra loro, si deve combattere con la burocrazia sempre più incombente,con il rischio reale di smarrire un’idea di futuro. A piazza SS. Apostoli serpeggiavano pensieri di questo tipo, condivisi da tutti, dal Nord al Sud del Paese, con una forte sensazione di sconforto e con il ragionevole dubbio che la politica non sia capace di ascoltare le ragioni di una protesta composta, ma ferma. Ma nella piazza girava anche un’altra convinzione molto condivisa da tutti: la manifestazione è una tappa, la mobilitazione continua finché non ci saranno risposte adeguate dal Governo e dal Parlamento.

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