E’  consuetudine che il Presidente CAO, dopo il Presidente dell’Ordine, rivolga un saluto di benvenuto.

Buongiorno dunque a tutti i presenti, medici ed odontoiatri, ai giovani colleghi che presteranno giuramento ed ai loro parenti, alle autorità. Al rappresentante  dell’Università degli studi del Molise, con la quale sia come ordine che come associazioni professionali, auguriamo possa essere implementata la fattiva collaborazione instauratasi.

Mi è fatto obbligo, però, mentre scorrono le foto immagini degli eventi culturali che la Commissione Albo Odontoiatri ha realizzato nel I semestre 2015, rilevanti per qualità e partecipazione, e per l’organizzazione dei quali ringrazio tutta la commissione ed il personale di segreteria, mi è fatto obbligo dicevo, in virtù del ruolo istituzionale ricoperto, anticipare e motivare, la contrarietà al bilancio di previsione 2016.

La proposta di bilancio di previsione 2016 prevede una riduzione ad euro 70,00 di una delle due quote di iscrizione per i colleghi iscritti contemporaneamente all’ albo dei medici ed a quello degli odontoiatri.  La contrarietà a tale proposta trova fondamento  nei motivi sinteticamente elencati:

a) l’esercizio della professione di odontoiatra è condizionato dall’iscrizione all’albo degli odontoiatri. La normativa vigente ha di fatto riconosciuto la tutela del diritto acquisito all’esercizio della professione per il medico iscritto al corso di laurea in data antecedente al 1980 e per il medico iscritto tra il 1980 ed il 1985 che ha superato le prove di cui al D.Lgs.386/98,   che godono quindi di una doppia possibilità di lavoro, in campo medico ed in campo odontoiatrico purché iscritti ai due albi, a differenza del laureato in odontoiatria che può esercitare esclusivamente l’odontoiatria con l’iscrizione al solo albo degli odontoiatri.

b) la CAO  non  ritiene che sia stata proposta idonea istruttoria suffragata anche dal parere scritto dell’ufficio legale della FNOMCEO che possa legittimare una quota diversificata per l’iscrizione ai due albi dello stesso ordine se non per la quota di 23,00 euro che attualmente viene versata alla FNOMCEO su una sola quota di iscrizione per i cosiddetti doppi-iscritti.

Non condivo pertanto la scelta di ridurre la quota per i doppi iscritti così come formulata e chiedo di rinviare l’approvazione del bilancio di previsione 2016 in modo che il consiglio possa riconsiderare le decisione prese,  e ridurre la quota di iscrizione di 23,00 euro per i doppi iscritti e, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la quota di iscrizione per tutti gli iscritti,  anche alla luce delle economie sul fronte delle uscite che questa dirigenza si è impegnata a realizzare.

Apprezzo d’altro canto la approvazione da parte del consiglio all’ unanimità della proposta da me formulata di riduzione della quota di iscrizione per i neoiscritti, medici ed odontoiatri, e la conferma della voce di bilancio per il 2016 che prevede una quota delle risorse destinata alla attività ed alla formazione nella piena disponibilità della COMMISSIONE ALBO ODONTOIATRI.

Esprimo pertanto il rammarico di tutta la CAO, anche alla luce della disponibilità del Presidente dell’Ordine e del consiglio in relazione al recepimento di queste ultime proposte, come del contributo che abbiamo portato in questi mesi, e della cordialità dei rapporti che anche in altri ambiti ci legano, per aver dovuto investire, in questa giornata di particolare rilevanza e significati, questa assemblea di una problematica che non ha trovato finora nel consiglio l’auspicata mediazione e sintesi.

La professione tutta oggi attraversa un momento delicato, e per l’odontoiatria si aggiungono problematiche, strutturazione dell’attività professionale, pubblicità , autorizzazione sanitaria, che come la Sagrada familia, ancora non sono compiutamente affrontate  e definite nelle loro implicazioni etiche. L’augurio è di poter navigare nei prossimi anni, in acque più tranquille. L’evoluzione delle società, nel bene e nel male, dipende dai comportamenti, dalla responsabilità e dalla cultura dei singoli ed è solo nell’assunzione etica della responsabilità, supportata dalle conoscenze e dal continuo  aggiornamento, che si può recuperare  in campo sanitario il rapporto di cura fiduciario medico-paziente.

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