Non si tratta di aggressione ,cosa molto più frequente di quanto si crede , ma di violenza sessuale che potrebbe indurre a pensare che certe professioni le possono fare solo i maschi.Altro che quote rosa e tutele pensate per altre attività ,credo che sia giunto il momento di allargare quelle tutele di genere anche alle colleghe di guardia medica.Ogni donna deve sentirsi libera e protetta durante il proprio lavoro,anche la guardia medica , e se ciò richiede un maggior impegno finanziario,tale impegno deve essere preso perchè uno stupro è un attacco a tutta la comunità che si dimostra incapace,specie una azienda pubblica di tutelare adeguatamente e concretamente i propri individui.
La guardia medica lavora in trincea e ,senza retorica,nessuno se ne accorge ed anche nella nostra regione si sono in passato verificati episodi di aggressione ma se adesso si comincia a pensare alle colleghe come facili ed inermi prede di cui bisogna solo approfittare quando a qualcuno gli impazzisce l’ormone ,la cosa potrebbe diventare veramente grave e questo nuovo episodio successo i giorni scorsi deve servire a correre ai ripari assicurando la sicurezza di tutte le colleghe medico che tutti i giorni prestano servizio da sole e senza alcuna protezione in tutti i più sperduti paesi del Molise e l’azienda sanitaria deve impegnarsi e provvedere a garantire la sicurezza di tutti i medici-donne,ed anche uomini, durante tutta la attività di servizio ambulatoriale e domiciliare.
Esprimo piena solidarietà a tutti i medici di guardia medica molisani che sono sicuro compartecipano con me al dolore della collega siciliana che in questo momento sta soffrendo l’indescrivibile e spero che questa tragedia faccia attivare da parte delle autorità competenti tutte le contromisure per prevenire episodi come questo anche in Molise.
DOTT. TOTARO GIANCARLO
Finalmente si alza una voce indignata e veemente su questa problematica annosa, ormai anche i nostri paesi e paesini non sono più isole felici e serene ….e la notte, nonché gli interminabili turni prefestivi e festivi, da sole/i ci si trova a dover fronteggiare situazioni assurde e pericolose…lo ricordo benissimo….anche io ho fatto 4 anni di guardie mediche..certo erano tempi diversi ma quel brivido di paura, allo squillo del telefono o del campanello della porta di accesso mi terrorizza ancora !
Tutto il sistema della continuità assistenziale va ripensato e rifondato, con risorse umane e economiche….io non sono nessuno ma da tanti , troppi anni sento ripetere le stesse cose e non cambia mai nulla ….anzi in molti casi appunto peggiora….
Anche io esprimo solidarietà, sostegno ed affetto purtroppo solo virtuale alle colleghe vittime di questi terribili episodi e protagoniste loro malgrado della cronaca più nera e amara di questi giorni !