Non vedo quali possano essere i meriti straordinari della dr.ssa Marinella D’Innocenzo, ex Direttore Generale alla Salute della Regione Molise, che abbiano suggerito di dedicarle uno spazio sul sito web del nostro Ordine dopo che, in diverse occasioni pubbliche e in riunioni di lavoro ufficiali, fin dal primo giorno del suo insediamento, ha espresso, direttamente o indirettamente, critiche e giudizi negativi sull’operato dei professionisti di questa regione.
La stessa affermazione contenuta nella lettera di commiato di voler fornire ai molisani una sanità “di qualità” e “sicura” lascia intendere che quella finora offerta dai sanitari di questa regione sia stata una sanità dequalificata ed insicura.
Tralasciando le considerazioni su quanto altro affermato nella lettera e senza entrare nel merito del risultato del suo operato, che è sotto gli occhi di tutti, osservo solo che a nulla vale trincerarsi dietro i vincoli economici imposti dal Piano di Rientro per giustificare la scomparsa dei pilastri principali e la conseguente decimazione della sanità regionale, alla quale tanti di noi hanno dedicato il massimo impegno e tutta la loro professionalità per la sua crescita nei tanti anni di lavoro svolti e che oggi appare in progressiva ed inesorabile involuzione.
Dr. Fedele Clemente
Gentilissimo Dott. Clemente,
sono qui a esplicitare, a Lei e a tutti i nostri lettori, che il Comunicato Stampa diffuso dalla stessa D.ssa D’Innocenzo non e’ stato pubblicato per i suoi meriti, ordinari o straordinari essi siano stati, ma semplicemente perchè, da sempre, abbiamo inteso portare all’attenzione degli iscritti tutto cio’ che succede nel mondo sanitario Regionale e Nazionale, senza censure di sorta, proprio per rappresentare al meglio i variegati aspetti dei fatti e delle opinioni.
D’altro canto la pubblicazione integrale della Sua nota e’, per l’appunto, un esempio palese della linea editoriale Ordinistica rivolta a non negare spazio ad alcuno.
Cordialissimi saluti
Il Responsabile della Comunicazione WEB e Vice Presidente OMCeO CB
ha perfettamente ragione il dott. Clemente
Mi spiace davvero che il Dott Clemente non ritenga il sito dell’ordine dei medici una sede adatta ad ospitare il mio messaggio di commiato ai molisani nel quale il mio unico intento era di ringraziare quanti hanno lavorato con me e raccontare quello che era stato l’intento e l’obiettivo del mio lavoro in Molise.
Se non si leggono con pregiudizio le mie parole, non si può pensare che io volessi dare giudizi di merito sulla qualità del lavoro svolto dai medici molisani in passato o nel presente; con moltissimi di loro peraltro la collaborazione, in questi anni, è stata stretta e proficua.
Il dottor Clemente, peraltro legittimamente, non ha mai offerto la sua collaborazione per dare indicazioni o consigli sulla riorganizzazione,come altri hanno ritenuto di fare; anzi non ha mai perso occasione per ribadire la sua contrarietà verso tutto quanto potesse modificare lo status quo dell’emergenza nel Molise, come se quanto organizzato e gestito da lui in passato non potesse essere in alcun modo migliorato o adattato a contingenze diverse.
La sua opposizione si è manifestata ancora più evidente quando è stato chiamato a dirigere il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Campobasso. Eppure chi è venuto dopo di lui sta dimostrando che era possibile con le stesse risorse fare meglio, essere più efficienti, creare un gruppo coeso e dare motivazione agli operatori.
Anche senza l’apporto del dottor Clemente, sta andando avanti un lavoro di riorganizzazione dell’emergenza sul territorio, che prevede la ridistribuzione in base a criteri scientificamente definiti dell’offerta. Un sistema di emergenza territoriale integrato, nell’ambito del sistema delle reti tempo dipendenti di cui il Molise per la prima volta si sta dotando.
Contestualmente si stanno definendo i criteri di accreditamento degli enti convenzionati e gli standard che dovranno possedere i mezzi di soccorso utilizzati nel territorio molisano, definendo procedure e percorsi standardizzati anche per il recupero dei costi sostenuti per i soccorso effettuati nelle regioni limitrofe. Insomma il lavoro procede, e procede bene, ed è questa l’unica cosa che conta.
Colgo l’occasione per salutare di nuovo i medici del Molise ed augurare loro buon lavoro.
Come volevasi dimostrare! La dr.ssa D’Innocenzo, anche dall’alto Lazio, non perde l’occasione, come suo costume, per lanciare giudizi e critiche negative sugli altri alternandoli con elogi a sé stessa.
Poiché questa non è la sede idonea per entrare nel merito degli aspetti richiamati, mi limito a fare dei cenni su quanto riferito dalla dr.ssa D’Innocenzo per chiarire che i miei non sono pregiudizi, ma frutto della constatazione di fatti concreti.
La mia presunta incapacità alla direzione del P.S. dell’ospedale “A. Cardarelli” di Campobasso è considerata tale perché ho “osato” mettere in evidenza le profonde criticità determinate dalle scelte regionali, criticità che sono presenti anche oggi in modo ancora maggiore ma che vengono sottaciute, per motivi a me non noti, e per le quali la dr.ssa D’Innocenzo pare si rallegri.
La presunta mancanza di collaborazione si può solo riferire alla mia mancata obbedienza passiva, visto che il SET-118 ha continuato ad essere impegnato su tutti i fronti ed a fornire le ulteriori prestazioni richieste, come l’attivazione dei Punti di Primo Intervento e l’ulteriore fondamentale supporto a tutti i P.S. regionali; le critiche ingiuste ed immotivate vogliono coprire la disattenzione tenuta verso questo servizio ed in particolare per giustificare il mancato impegno per l’inquadramento nella dirigenza del personale medico, legittimo e meritato, preferendo utilizzare le modeste risorse economiche necessarie per questo inquadramento in favore di altri settori già ampiamente finanziati.
Per le reti tempo-dipendenti, di cui fa un gran parlare, è stato prodotto con la mia partecipazione attiva in seno al gruppo di lavoro costituito proprio dalla Regione un documento condiviso alla fine del mese di luglio 2015, ma l’elaborato non è stato mai preso in considerazione dalla Regione stessa.
I criteri di accreditamento e gli standard dei mezzi di soccorso sono già ampiamente stabiliti e definiti dal 1999, opportunamente aggiornati ed in linea con le norme di legge; era stata richiesta unicamente la regolarizzazione di aspetti fiscali, ma neanche questi non sono stati mai risolti dalla struttura commissariale.
La riorganizzazione dell’emergenza sul territorio si sarebbe dovuta tradurre, per la dr.ssa D’Innocenzo, in una riduzione del numero delle postazioni avanzate e nell’introduzione di ambulanze di base, con riduzione della qualità complessiva delle prestazioni a discapito dei pazienti ed in barba ai risultati conseguiti in 20 anni di attività (risoluzione a domicilio del 50% dei casi urgenti su un numero di interventi che è già è al di sotto della media nazionale dell’8% della popolazione servita – 7,8% in Molise – ed una percentuale di ripresa dei pazienti in arresto cardiaco che mette il SET-118 del Molise ai primi posti in ambito nazionale).
La problematica del mancato recupero dei costi sostenuti per i soccorsi effettuati nelle regioni limitrofe, che la dr.ssa prova a mettere a carico delle altrui responsabilità, è legata al semplice fatto che la Regione Molise ha ritardato la definizione delle tariffe, cosa che è avvenuto solo di recente dopo la partenza della dr.ssa D’Innocenzo.
A tutto ciò si aggiunge, se mai occorresse altro per dimostrare la scarsissima considerazione tenuta per le professionalità di questa regione, l’essere arrivata ad affidare a professionisti di altra regione il trattamento di aspetti fondamentali della sanità regionale, tra cui anche aspetti strettamente legati alla funzionalità quotidiana del SET-118 e di cui siamo ancora in attesa di vedere gli effetti.
Pertanto, essendomi io impegnato, a differenza della dr.ssa D’Innocenzo, nel costruire qualcosa nella mia vita professionale, confermo e ribadisco tutta la mia “contrarietà” ed “opposizione” al suo operato ed al suo comportamento.