Cari Colleghi,

ritardi e disguidi postali, più frequenti in questo periodo, hanno compromesso l’invio in tempo utile del Bollettino di primavera, che potrete comunque leggere in via telematica sul nostro sito.

Il momento è tragico in tutto il Paese, la Comunità medica e odontoiatrica è in lutto per la perdita di tanti professionisti, morti sul campo nelle operazioni di soccorso e cura alle popolazioni colpite da un morbo ancora sconosciuto nel suo decorso e nelle sue sequele. Possiamo al momento credere che la nostra piccola Regione sia una landa relativamente protetta: i numeri del contagio e della patologia sono contenuti, le strutture sanitarie dedicate al Covid-19 adeguate alla domanda di Salute della nostra popolazione, al Cardarelli l’Unità di Rianimazione ha accolto e trattato con successo anche pazienti delle zone più colpite, il Reparto di Malattie Infettive continua a dimettere pazienti guariti. In Molise purtroppo le criticità riguardano i numerosissimi ospiti delle Case di Riposo, impropriamente definite “strutture socio-sanitarie”: difatti, diversamente delle RSA, sono invece strutture residenziali dell’ambito sociale, sorte previa autorizzazione degli Enti locali, successivamente non tutte controllate e tutelate, gestite da operatori prevalentemente non sanitari, spesso con rapporti di lavoro precario o non contrattualizzato, non addestrato all’uso di dispositivi speciali di protezione per il contrasto al contagio e quindi estremamente spaventati in questo periodo di pandemia; tali residenze per normativa vigente non hanno un Direttore Sanitario responsabile e le cure sanitarie degli ospiti sono affidate ai loro medici curanti, saltuariamente e in pochi casi a un Geriatra.

Appena gli anziani ospiti di alcune Case di Riposo molisane hanno mostrato positività al Covid-19, pur in assenza di sintomi, nessuno dei reali responsabili della loro quotidianità ha fatto la propria parte, tanto che l’Azienda Sanitaria, in urgenza e per abbandono di soggetti fragili e incapaci, si è fatta carico di un problema che al momento non è solo sanitario e si e “presa cura” degli ospiti che non potevano essere distanziati e accuditi nella loro abituale residenza, trasferendoli in strutture “di fatto” sanitarie. Sappiamo tutti che i soggetti Covid positivi non vanno ospedalizzati finché non mostrano segni inequivocabili e allarmanti di patologia; gli anziani andrebbero controllati con attenzione a domicilio, soprattutto per evitare di destabilizzarli con il ricovero, esponendoli ad altri pericoli altrettanto gravi; purtroppo questi anziani non hanno  domicilio adeguato e tutela dei loro reali bisogni e della loro dignità. Auspichiamo che tutte le forze in campo reperiscano altre residenze, di fronte al pericolo reale e immediato del diffondersi del contagio, che ai nostri anziani, preziosi depositari della saggezza e delle tradizioni di intere generazioni, sia garantita assistenza adeguata. Alla fine dell’emergenza faremo sicuramente il punto delle situazioni e delle responsabilità, sperando di non raccogliere solo macerie. Intanto continueremo tutti a osservare le regole di distanziamento sociale, le buone pratiche di prevenzione e igiene nelle sedi lavorative e anche all’interno dei nostri studi professionali, a tutela della Salute collettiva.

Buon lavoro e Buona Pasqua a voi e alle Vostre famiglie,

Carolina De Vincenzo  

 

Campobasso, 10 aprile 2020

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