Nella seduta del 14 giugno u.s. il Consiglio dell’OMCeO della Provincia di Campobasso, ha approvato la proposta del Presidente, di inviare alla Dirigenza Aziendale e Regionale una nota sulle criticità segnalate all’Ordine da molti medici operanti nei vari ambiti regionali; segue il testo integrale
Al Commissario ad Acta della Regione Molise
Al Sub-Commissario ad Acta della Regione Molise
Al Direttore per la Salute della Regione Molise
Al Direttore Generale ASReM
Al Direttore Sanitario ASReM
Al Direttore Amministrativo ASReM
Campobasso, 5 luglio 2017
Oggetto: Criticità nei percorsi di cura.
Nella seduta del 14-6-17 Il Consiglio dell’OMCeO della Provincia di Campobasso, sollecitato da molti medici operanti nei vari ambiti regionali, ha esaminato alcuni recenti atti deliberativi aziendali di riordino dei servizi assistenziali; avendo riscontrato in essi profili di criticità, li segnala alle SSLL, con spirito di collaborazione e proposta di partecipazione attiva alla riorganizzazione regionale.
- E’ prevista all’interno dell’Ospedale “Cardarelli” di Campobasso l’area funzionale omogenea internistica secondo un modello per intensità di cure. Come paventato da molte Società nazionali, tra cui ANMCO, ANAAO e S.I. di Chirurgia, il modello ha in sé una pericolosa perdita di specificità per disciplina, con gravi ricadute sui pazienti. In particolare, desta perplessità l’applicazione di un modello sperimentale in reparti di degenza internistica su cui grava un cronico sovraffollamento, in assenza di una preliminare riorganizzazione e attivazione del territorio; si segnalano, poi, la difficoltà del paziente a comprendere il nuovo assetto organizzativo e la problematica presa in carico delle specialistiche nei piccoli ospedali. I dubbi riguardano anche l’attribuzione e la tipologia degli incarichi di direzione, l’incertezza sui nuovi ruoli professionali e sulla progressione di carriera senza lo specifico reparto di riferimento. In Toscana, una delle poche Regioni che hanno sperimentato l’Ospedale per intensità di cure, si sta verificando attualmente una profonda revisione delle sperimentazioni, riaggregando le U.O. su base dipartimentale, universalmente ritenuta la grande conquista del SSN.
- L‘avvenuta disattivazione di nevralgiche UO ospedaliere pubbliche, quali Geriatria, Oncologia, Malattie Infettive e Neurochirurgia, ha prodotto ulteriori tagli di posti letto per acuti, senza aver precedentemente creato percorsi alternativi concordati con gli erogatori privati accreditati, con gravi criticità di ricovero per patologie infettive e oncologiche complicate. Il paziente ematologico acuto, in assenza di direttive, accordi o protocolli condivisi, viene necessariamente trasferito fuori regione, con difficoltà di trasporto per carenza di organico e di ambulanze. Le piccole strutture private accreditate non sono ancora in grado di chiudere il percorso del paziente geriatrico, con necessità di rinviarlo al PS del Cardarelli in caso di complicanze, con evidenti difficoltà per mancanza di posti letto e frammentazione del percorso di cura. La persistenza di U.O. specialistiche di uguale tipologia per disciplina, come l’Oculistica a Campobasso e Isernia, svuotate di reale operatività, non fornisce risposte adeguate all’utenza.
- A tutt’oggi, non è noto il percorso del paziente con stroke, tra le prime cause di morte e prima indiscussa causa di disabilità, con indicazione a procedure urgenti di rivascolarizzazione; è quindi improrogabile l’attivazione della stroke unit prevista al Cardarelli, per una patologia dipendente dal tempo, calcolato non dal contatto telefonico con strutture disponibili al ricovero ma dall’inizio dei sintomi. Per l’emorragia cerebrale, non sono ancora noti i protocolli concordati con la struttura privata destinataria dei ricoveri né le indicazioni per la gestione del poli-trauma. Riteniamo che per tutte le patologie tempo-dipendenti sia necessaria un’adeguata campagna educazionale per i cittadini-utenti; l’OMCeO di Campobasso, ritenendola una priorità, a breve realizzerà cartelloni informativi sul percorso del paziente con ictus e sulla cura indicata dalle Società scientifiche, garantita su tutto il territorio nazionale.
- La realizzazione di un unico ospedale pubblico regionale, con più ubicazioni sul territorio, non sembra in linea con la vigente normativa sull’ordinamento ospedaliero, né si comprende la tipologia dei dipartimenti interospedalieri previsti in tale modello. Ai Direttori di UOC compete il controllo del personale, di tutte le attività, dei percorsi clinici, con diagnosi e cura, attività che non possono essere svolte in più sedi né saltuariamente durante la settimana; anche l’avviso interno per incarico di Direzione Medica di P.O. dell’Ospedale regionale, recentemente deliberato, non pare compatibile con la disciplina vigente e non potrebbe essere affidato a un solo dirigente su più P.O.; sorprende poi che la Commissione nominata per la selezione in tale incarico sia composta dal DS ASReM e da due Dirigenti amministrativi.
- Le inaugurazioni delle Case della Salute, in assenza di contrattazione decentrata e relativo coinvolgimento dei MMG , pongono dubbi sulla riuscita di tali sperimentazioni. Per le RSA sarebbe utile e necessario conoscere la modalità di accesso dei pazienti e la gestione clinica degli stessi al di fuori degli orari di presenza dei dirigenti medici: i pochi che attualmente operano nella struttura di Larino, pur dedicati e competenti, coprono il turno antimeridiano; L’OMCeO di Campobasso ha ricevuto diverse segnalazioni sul frequente ricorso ai medici della continuità assistenziale, sollecitati a intervenire su chiamata del personale infermieristico, per le necessità terapeutiche, non solo e non sempre emergenti, di pazienti cronici, complessi e a rischio di destabilizzazione. Anche per l’UDI è auspicabile che ci sia la supervisione di un medico per l’accettazione del ricovero, a impedirne l’inappropriatezza.
- E’ auspicabile che nel futuro l’Azienda faccia meno ricorso a consulenze esterne, utilizzando al meglio le professionalità presenti, che finora, con il loro lavoro e pur in assenza di risorse, hanno impedito il collasso del sistema e sarebbero motivati nei processi di riorganizzazione. Nel contempo sarà opportuno rimuovere quegli ostacoli che determinano l’inerzia dei processi decisionali amministrativi e arrivare in tempi brevi all’attuazione dei regolamenti legittimamente approvati: l’attività intramoenia, a esempio, è stata regolamentata ma mai riorganizzata per spazi, tempi, controlli, nell’interesse dell’utenza.
- Il Consiglio dell’Ordine apprezza l’avvio da parte dell’Azienda di bandi di concorsi e mobilità extraregionale, registrando un primo segnale di miglioramento di una situazione insostenibile. Si augura che nel prossimo futuro possano essere più assidui che in passato gli incontri e la collaborazione tra OMCeO e dirigenza aziendale e regionale.
- Si coglie l’occasione per inviare alle SSLL l’opuscolo ordinistico di recente pubblicazione “Relazione tra colleghi”, frutto dell’attività della Commissione Ospedale-Territorio; esso contiene un’analisi delle criticità dei rapporti tra professionisti nel percorso di cura, che inevitabilmente coinvolgono anche l’Azienda e proposte di miglioramento delle loro relazioni.
Distinti saluti,
Il Presidente OMCeO di Campobasso
Dott.ssa Carolina De Vincenzo
Nota per Dirigenza su Criticità nei percorsi di cura
Caro presidente,
Condivido ogni singolo passaggio dell’analisi e , senza alcun dubbio, prevedo la catastrofe sanitaria regionale, neanche sufficientemente enfatizzata. Decisioni e proposte avanzate da personaggi acefali, certamente guidati da burattinai interessati. Si profilano scelte talmente inadeguate che, mettendo in reale ulteriore pericolo la salute del cittadino, presentano un forte profilo di competenza giudiziaria. La mancata segnalazione all’ autorità giudiziaria della situazione che si profila potrebbe essere un grave errore . Bisognerebbe, inoltre,avere un’ maggior coraggio nel segnalare le preferenze dei politici regionali che certamente non prediligono il Cardarelli e la sanità pubblica in genere, anche se non si astengono da pubbliche dichiarazioni di entusiasmo dal solo valore circense. Infine : cosa intendono fare i medici molisani contro quanto sta accadendo? Ce la faranno compatti e decisi a combattere per la difesa della salute di quei cittadini che sono l’ unica giustificazione della nostra esistenza etica e professionale? Ce la faremo a fare domande realmente imbarazzanti sulla persistenza di reparti “ad personam” nel Cardarelli sulle competenze della “Cattolica” e della “Neuromed”? Ma, soprattutto, ce la faremo ad avere uno o più stroke centers collocati in modo utile e corretto. Adoro i molisani di Isernia e provincia, ma perché solo a loro sarà concessa la possibilità di salvarsi e magari senza esiti, da un accidente vascolare cerebrale?