Gent.ma Dott.ssa Marinella D’lnnocenzo
Direzione Generale per la Salute Regione Molise
Egregia dottoressa,
a seguito di numerosissime segnalazioni pervenute al nostro Ordine Professionale per inadempienze nella
ricettazione da parte di medici ospedalieri e specialisti ambulatoriali, prima di procedere ad aperture di
fascicoli disciplinari per violazione di norme deontologiche, si chiede alla S.V. e a codesta Direzione per la
Salute quali provvedimenti e sanzioni amministrative ha previsto e adottato per i professionisti segnalati.
Si chiede, inoltre, la risoluzione delle problematiche relative alla necessità di compilare più richieste
per uno stesso esame strumentale da parte del Medico di Medicina Generale a causa delle lunghe liste
d’attesa.
Tutto il Consiglio Direttivo OMCeO di Campobasso sollecita, infine, l’urgente attuazione del
Fascicolo sanitario elettronico, unico mezzo in grado di risolvere tutta la spiacevole e annosa problematica,
non più derogabile.
Fiduciosa in un sollecito riscontro, invio distinti saluti.
IL PRESIDENTE OMCeO
Dott.ssa Carolina De Vincenzo
CONDIVIDO E RINGRAZIO.APPROVO LA PRUDENZA ADOTTATA.SPERO TUTTO SI POSSA RISOLVERE SENZA DANNI PER NESSUNO-SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA- T. VITANTONIO
Lavoro quotidianamente in un ambulatorio ospedaliero in cui non è presente né il computer, né un collegamento Internet. Ovviamente prima di pensare ai provvedimenti disciplinari, sarebbe auspicabile mettere gli operatori sanitari nelle condizioni di poter praticare cio che viene loro richiesto
Carissima Presidente,
prima di invocare sanzioni per alcuni Medici iscritti all’Ordine, sarebbe opportuno verificare se le condizioni di lavoro e le risorse messe a loro disposizione permettono di poter effettuare quanto richiesto dalla normativa e soprattutto se quello che è richiesto da terzi è conforme alla normativa. Infatti è in atto una gran confusione testimoniata da numerosi assistiti che si lamentano del rifiuto del loro MMG a compilare prescrizioni per comuni percorsi diagnostico-terapeutici, indicando inspiegabili “prese in cura diretta” da parte dell’Ospedale, come se non bastasse già l’assistenza che l’Ospedale è costretta ad accollarsi per far fronte alle carenze sul territorio. Per il bene degli assistiti, sarebbe quindi opportuno un incontro con le varie categorie dei Medici iscritti all’Ordine per esaminare il DCA 8/2015 ed il DL 09/12/2015 c.d. “Lorenzin” e concordare quello che deve e può fare ciascuno di Noi. Del resto l’Ordine dovrebbe tutelare TUTTI I MEDICI ISCRITTI.
Con cordialità,
Daniele Cuscunà
Sono indignata da quanto scritto dalla Presidente dell’ Ordine Professionale dei Medici, che invoca sanzioni disciplinari per una parte dei medici che rappresenta Ospedalieri e specialisti ambulatoriali). Il nostro obbligo di prescrizione di farmaci e prestazioni si esaurisce nei trenta giorni successivi alla dimissione o alla visita ambulatoriale e non sempre abbiamo una linea internet efficiente o un computer attivo a disposizione. Naturalmente ci adoperiamo per ottemperare a questo ci viene imposto in ogni modo ma certo non invochiamo provvedimenti disciplinari nei confronti di colleghi medici di medicina generale che talvolta omettono taluni loro obblighi. Sarebbe molto più utile capire chi è perché non effettua le prescrizioni piuttosto che invocare provvedimenti! In questo momento non mi sento rappresentata e tanto meno tutelata dal mio ordine professionale! Alessandra Di Lallo
UNA RISPOSTA AD ALESSANDRA DI LALLO
“Mi dispiace che ancora una volta un presidente dell’ordine si dimentichi di essere il presidente di tutti i medici e non solo di quelli di medicina generale. Secondo le disposizioni emanate dalla nostra regione nel giugno scorso noi abbiamo l’ obbligo di garantire prescrizioni farmaceutiche e specialistiche per trenta giorni soltanto mentre riceviamo richieste dai MMG per il tramite dei nostri pazienti anche di impegnative a 6-12 mesi ma non per questo invochiamo sanzioni disciplinari nei confronti di alcuno! Capita anche che i MMG ci richiedano prescrizioni in seguito a visite eseguite in attività in intramoenia ma non per questo invochiamo sanzioni disciplinari! Avrei da scrivere molto e molto ancora ma non intendo tediare nessuno certo è che i medici ospedalieri non sono tutelati neanche dal loro ordine “professionale!”
Cara Alessandra, intanto è encomiabile il semplice fatto che tu ti ponga il problema e che dia risposta, anche polemica, ma in forma dialettica apprezzabile. Sappi che sei, per il semplice fatto di porti il problema, sei un’avanguardia seguita da scarsissima truppa.Sono almeno cique o più anni che legge di stato e regionale obbliga voi a fornirvi di “ricettario rosso” per prescrivere farmaci di prima terapia (massimo un mese di cura) e prescrivere controlli di esami strumentali da poter fissare ad un mese o a sei o ad un anno da parte del paziente. Molte sollecitazioni in tal senso sono venute da parte della dirigenza regionale, ddella ASREM e anche dalla presidenza dell’ Ordine dei medici precedente a questo attuale. (se vuoi posso fornirti documenti e locandine) Eppure, a tutt’oggi, desolantemente io trovo e verifico che per un buon 80 % dei nostri colleghi specialisti ambulatoriali e ospedalieri, il dettato è rimasto lettera morta. E, bada bene, Alessandra, questo noi MMG lo chiedevamo in tempi più tranquilli della sanità molisana di quelli che viviamo ora, costretti voi e noi ad una dieta dimagrante da quasi sopravvivenza. Sappiamo bene che ora l’ospedale di riferimento è paurosamente sotto organico, che si fanno salti mortali per assicurare un minimo di cura accettabile e che in questo momento chiedervi di aggiungere al vostro oberante lavoro essenziale anche un solo decimo del nostro lavoro burocratico ipertrofico, esuberante, diventato insopportabile, ci pesa da colleghi e persone responsabili. Ma il concetto è, se l’Emilia Romagna comincia ad attuare il Fascicolo sanitario elettronico e molte altre regioni, anche vicine alla nostra sono pronte per farlo, ma perché noi qui dobbiamo litigare ancora sull’ABC della redistribuzione dei compiti e delle informazioni informaticamente mediate. Sappiate che voi avete per legge dello stato l’obbligo di certificare i giorni di malattia di ricovero e post ricovero all’INPS gia da due anni e noi , MMG letteralmente vi copriamo iil deretano inviandolo noi il certificato, anche se, paradossalmente, certe volte noi non abbiamo dati evidenti della vostra opera e prescrizione. Perciò, Alessandra, per la persona stima e l’amicizia che ci portiamo, non sotterriamo recondite asce di guerra tra categoria, le sanzioni che a voi , come ultimissima ratio, vi sono state ipotizzate, noi MMG le abbiamo già avute assegnate sulla nostra busta paga per eccesso di spesa farmaceutica. E sono soldi sottratti al nostro onesto lavoro. Se vuoi, e puoi capire qualcosa di più riguardo al tutto, io, che faccio parte della commissione ospedale .territorio del OM ti invito formalmente alla prossima riunione. Un caro saluto. Costantino,
Complimenti caro presidente, sei riuscito a realizzare quanto nemmeno i tuoi predecessori hanno osato: acuire l’abisso già esistente tra le varie anime degli iscritti all’ordine professionale. La vita di questo ordine, che tu presiedi e alla cui elezione come sai ho contribuito sperando in una inversione di rotta per sentirmi finalmente rappresentato, si sta rivelando oltremodo disastrosa. Era un dato di fatto che non tutti gli iscritti godevano degli stessi diritti, lo è oltremodo adesso che leggo con profondo dolore che il presidente invoca presso La Direzione Regionale della Sanità sanzioni nei confronti dei medici ospedalieri. Di quei medici di cui tu fino ad ieri facevi parte condividendo le difficoltà delle quali ti sei adesso volutamente ed evidentemente dimenticata per presunte inadempienze nelle prescrizioni. Con grandi difficoltà dovute alla carenza di computer e di connessioni internet noi sottraiamo tempo prezioso all’assistenza per ottemperare a quanto la legge ci impone senza l’ausilio di supporti amministrativi. Non ricordi che noi dobbiamo materialmente formalizzare le liste di attesa, prenotare i ricoveri, compilare le SDO, compilare le check list, stampare i consensi informati, le liberatorie sulla privacy, registrare su formato elettronico le prescrizioni farmaceutiche, compilare i piani terapeutici etc.. e soprattutto occuparci maniacalmente della compilazione della cartella clinica come unica possibilità di difesa nei contenziosi medico-legali nei quali l’ordine professionale ovviamente si defila, rimediando figuracce quando si confronta pubblicamente con Cittadinanza Attiva. Non entro in polemica, ognuno fa quello che sa fare, noi oltre a fare il nostro lavoro facciamo quello che la legge ci chiede: come è stato detto siamo i professionisti delle passwords, sugli altri non mi esprimo. Mi avrebbe fatto molto piacere leggere di un presidente che si interroga sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, sulla mobilità passiva (quanti studi di medicina generale ospitano specialisti provenienti da altre regioni), sui disagi dei professionisti nelle varie sedi. Ti chiedo formalmente di dimetterti perché non sei il presidente di tutti i medici dell’ordine professionale di Campobasso e Provincia. Cordiali saluti, Pasquale Santoro.
Noi medici ospedalieri siamo impegnati con mille problematiche e a volte sostituiamo i MM.GG.. Non avendo validi collegamenti internet almeno potrebbero fare le ricette
Viene da ridere.
La verità è che generalmente ciascuno ha quello che merita.
Facendo il confronto con il passato mi chiedo cosa abbiamo fatto di male per meritare un così basso livello di rappresentatività medica nella forma e nella sostanza.
E’ fin troppo facile trovare manchevolezze per gli Ospedalieri nel lavoro dei MMG e viceversa. Ciò non sposta la qualità del lavoro di un millimetro.
Le regole prevedono che ogni sanitario compili le proprie ricette con le loro prescrizioni. Per non parlare delle certificazioni di malattia, chi formula una prognosi è normale che si assuma la responsabilità medico legale delle sue indicazioni. Sono anni che alcuni specialisti non hanno mai ritirato il ricettario rosso e/o preso le credenziali INPS per i certificati.
Ricordiamo ai colleghi specialisti, che con la ricetta dematerializzata, le cose sono cambiate di molto, la trascrizione della prescrizione indotta, da parte del Medico di Famiglia, carica quest’ultimo di un aggravio di spesa sul suo budget. Esponendolo a ritorsioni Aziendali attualmente in corso.
Questo ha portato allo sforamento dei tetti di spesa del medico di famiglia che viene chiamato a risponderne materialmente con decurtazioni sul suo stipendio.
Sono queste le ragioni che non consentono al Presidente dell’Ordine di stare a guardare come maldestramente indicato da qualcuno. Una parte non irrilevante della categoria l’ha chiamata in causa per i palesi danni che subisce a causa del mancato rispetto delle regole di altri. C’è da sottolineare che è la ASREM e la REGIONE che ci hanno fornite le mail a cui segnalare i colleghi inadempienti. Siamo convinti che ognuno deve fare il suo dovere e le regole vanno rispettate e fatte rispettare. E’ un errore gravissimo accusare la Presidenza dell’Ordine che non chiude gli occhi davanti all’inosservanza delle regole sulla prescrizione medica. La ricetta dematerializzata (legge dello stato) non consente più la connivenza sul mancato rispetto delle regole come avvenuto fin ora.
Il Presidente dell’Ordine potrebbe essere chiamato, Unitamente alla Dirigenza Regionale e di ASREM, a rispondere della mancata applicazione delle norme sanitarie previste nella contrattistica di comparto.
Provo una grandissima amarezza nel leggere quanto espresso su questi spazi che, senza alcuna censura, l’Ordine ha messo a disposizione di tutti e l’unica cosa che mi sento di dire, cosi’ a caldo, e’ che ci sono sedi pubbliche molto piu’ appropriate per manifestare opinioni tanto feroci.E tra queste sicuramente la Commissione appositamente voluta e formata(https://www.ordinedeimedici.cb.it/commissioni-ordinistiche/)per cercare di affrontare e risolvere problematiche che oltre che esistere sono oramai incangrenite, mi sembra di poter dedurre. E l’Ordine, attraverso il Presidente, lo ha fatto convocando e ascoltando i Direttori di Dipartimento e il Direttore Sanitario che, sembrerebbe, si sono guardati bene dal comunicare ai dirigenti Medici le risultanze di tanto lavoro.
Rinnovo, quindi, l’invito alla partecipazione e alla cooperazione a tutti i Colleghi interessati alla risoluzione di questa e altre vicende non senza aver prima ribadito tutta la mia personale stima nei confronti del Presidente e del Consiglio dell’Ordine.
mah! alla fine, c’è ben poco da ridere (caro Peppe), se come auspicato e manovrato dai nostri cari politici, siamo riusciti a soddisfarli: dividi et impera.
con tutta l’onesta’ e la trasparenza che da sempre mi contraddistinguono, chiedo a voi tutti di andare a rileggere con calma ed attenzione la lettera che il nostro presidente ha inoltrato al Direttore Generale della salute: “PRIMA di procedere ad aperture di fascicoli disciplinari” che ci toccano, ahimè, per legge (mentre le sanzioni amministrative non sono di nostra competenza). Il Presidente e il Consiglio tutto, cui mi onoro di appartenere, sono mesi e mesi che soprassiedono sulle infinite segnalazioni…e questo a tutela di tutti voi.
Inoltre, mi permetto di chiedervi anche di navigare liberamente sul nostro sito, ponendo l’attenzione su TUTTE le attività che il Consiglio e le Commissioni stanno attuando negli ultimi mesi, non ultimo il Documento Congiunto dei due Ordini di Campobasso e Isernia con tutte le osservazioni critiche sul riordino della Sanita’ in Molise. Sempre a proposito di trasparenza, tutti i verbali dei nostri Consigli e relativi atti sono regolarmente pubblicati. Mi meraviglia che una semplice osservazione su una banale richiesta di delucidazioni su un obbligo di legge in capo a tutti gli iscritti, abbia catturato tanto l’attenzione, deviandola da tanto buono lavoro, a parere della sottoscitta fatto fin’ora con entusiasmo, impegno e passione nel rispetto di tutte le figure professionali, e in primis della salute collettiva, da questo CD.
Infine, vorrei rivolgermi alla cara collega Terranova, che stimo molto: per i supporti informatici, bisogna rivolgersi alla
PA e non all’Ordine professionale. Proprio stamani, mi è giunta allo studio, finalmente, una ricetta dematerializzata, fatta da un collega dell’UOC Chirugica del Cardarelli. Plauso al collega.
Buon lavoro a tutti!
Apprendo, con amarezza, le diatribe fra colleghi inerenti gli obblighi legislativi sulla prescrizione e non solo.
Apprendo, ancora con più amarezza, le posizioni espresse dagli Organismi Statutari dell’Ordine dei Medici e, in ispecie, la richiesta da parte del Presidente di apposite informazioni alla Direzione Generale della Salute sulle possibili sanzioni da comminare ai medici inadempienti.
Sarà che ero abituato allo spirito di colleganza e di reciproco rispetto tra professionisti, sarà che i tempi sono cambiati e la burocratizzazione ha invaso e permeato anche l’Ordine dei Medici, sarà perchè, oggi, ciascuno cerca di difendere il proprio, dimenticandosi della società, sarà che il Codice Deontologico vale solo per alcuni,sarà per tutto questo e per ben altro, ma non condivido, in maniera assoluta nè il richiesto intervento in materia da parte dei burocrati regionali, nè la battaglia tra professionisti per ragioni, che fino a prova contraria trovano giusta allocazione e adeguate giustificazioni in entrambi gli schieramenti.
Consiglierei, sommessamente, a chi si occupa dei vertici ordinistici, ovvero a chi presiede ed interviene in commissioni, di attivare procedure di corretta informazione e corretto rapporto fra colleghi,con il consenso richiesto e, certamente, disponibile da parte delle varie categorie professionali, piuttosto che intervenire, a gamba tesa, con decisioni verticistiche e burocratizzate, se non intimidatorie.
Ricordo, sempre sommessamente, che tutti i medici sono adeguatamente sindacalizzati, tutti sono iscritti e partecipano, più o meno attivamente, alle attività di Organizzazioni Sindacali, Associazioni Professionali e Società scientifiche e che, pertanto, basterebbe convocare, presso l’Ordine dei Medici le OOSS e le Società Scientifiche al fine di poter addivenire ad una definitiva e corretta soluzione delle problematiche sul tappeto.
Ergo ritengo che le questioni riguardanti i medici devono essere risolte fra medici, senza interventi di maestrini e7o professorini, che come evidente a tutti, in sanità, hanno distrutto l’unico patrimonio dei medici, ovvero il corretto rapporto con il paziente e fra professionisti!!
Ed i medici non ancora si rendono conto!!
Ma neanche, vedo, i vertici Ordinistici!!!
Al collega che richiamava la commissione ricordo, sommessamente, che questo paese è pieno di Commissioni, delegati, Presidenti di Condominio e Burocrati di ogni risma, ma traspare a tutti la loro scientifica inutilità, visto la deriva del Sistema sanità e non solo!!
Spesso parlarsi è molto più efficace che imporre diKtat e la condivisione dei problemi è sempre meglio di imposizioni i cui risultati, come vedete, sono nulli!!
Ed in futuro, saranno più che nulli!!
Con cordialità
Dr Desiderio Quintino
La cosa insopportabile che i colleghi inadempienti sulle prescrizioni e certificazioni fanno anche i risentiti se vengono segnalati per un grave comportamento omissivo.
Sono anni che esiste questo dovere a carico degli specialisti
ambulatoriali ed ospedalieri derivante da norme contrattuali e di legge. Molti non hanno nemmeno ritirate le credenziali INPS per le certificazioni. Non hanno nulla da dolersi se oggi vengono richiamati a fare i loro doveri per i quali sono remunerati. La ricetta dematerializzata e il monitoraggio della spesa non consentono deroghe a quelli che sono gli obblighi accettati da contratto di lavoro.